Mi chiamo Igor Glushkov e sono di origine russa. Di professione sono un cantante lirico e nello stesso tempo cuoco qualificato.
Nel 1996 ho lasciato la mia patria per… no, non per cercare lavoro o una vita migliore ma per studio. Gli anni della mia giovinezza sono stati molto difficili perché l’ex-impero sovietico, il Paese che ho amato tanto, stava crollando davanti agli occhi di tutto il mondo. Crollava il suo modello politico, economico e anche il suo sistema d’istruzione. Ma io avevo tanta voglia di conoscere, studiare, scoprire.
Ero curioso, insaziabile di conoscenza, assetato di creatività. Mi chiederete cosa c’entra tutto ciò con la cucina. C’entra e non poco. Quasi parallelamente al mio studio dell’arte musicale, in particolare quella canora, cresceva in me la passione per l’arte culinaria. Probabilmente è stata mia nonna, cuoca di professione, a trasmettermi questo amore per la cucina! O forse perché ho scoperto che nel cucinare mi sento pienamente realizzato come artista.
Eseguire una ricetta di un gustoso piatto della tradizione in modo che diventi poi una tua interpretazione nella quale vieni riconosciuto, è come un pianista o un cantante che prende lo spartito di un grande compositore e cerca di esprimerlo tramite il suo talento unico. Se poi qualche cuoco riesce a inventare un piatto che finisca nei ricettari dei migliori ristoranti del mondo, eseguiti dai migliori chef, questa è una vera e propria realizzazione artistica con tutti gli annessi e connessi sentimentali ed emotivi che possa vivere un compositore, scrittore o pittore.
L’arte culinaria ha pieno diritto di rientrare nell’elenco delle arti maggiori. Per questo mi definisco un artista, non solo per i titoli acquisiti, ma anche e soprattutto per l’indomabile desiderio di creare nuove opere o reinterpretare le opere del passato in una esecuzione il più perfetta possibile…